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Lahǧāt Wilāya Mahdiyya: proposte di descrizione e classificazione

Breve descrizione:
Recenti studi (Ritt-Benmimoun 2014, Mion 2015, 2018, Taine-Cheikh 2017, Guerrero 2018, Benkato 2019) hanno evidenziato come la tradizionale classificazione dei dialetti del Maghreb (prehilaliani/hilaliani e beduini/sedentari/rurali; Marçais; Guîga 1925) e, in particolare, della Tunisia debba essere riconsiderata perché eccessivamente rigida. Per tale ragione, Mion e D’Anna, (Cagliari 16/5/2019), hanno presentato il progetto di ricerca “Il Sahel tunisino: prospettive dialettologiche, storiche e sociolinguistiche”, al fine di apportare nuove conoscenze sulle varietà del Sahel. Il mio progetto si inserisce nel precedente e ha l’obiettivo di analizzare, per la prima volta in maniera sistematica, le caratteristiche delle parlate della regione di Mahdia attraverso la disamina di un corpus orale costituito da video-interviste, tratte da pagine di informazione online, i cui primi risultati verranno integrati con quelli forniti dallo studio del corpus del TArC, e da interviste sul campo da me effettuate.

Obiettivi:

  1. Il progetto intende rispondere alla necessità, emersa in ambito scientifico, di effettuare una disamina dell’arabo del Sahel tunisino. Ci si concentrerà sulla varietà della zona di Mahdia, mai indagata in maniera sistematica (eccetto D’Anna c.s. su Chebba). L’analisi di un corpus di interviste online, sul campo e dei dati del TArC, sarà condotta alla luce dei risultati offerti dai recenti studi di dialettologia araba. 
  2. Il progetto mira altresì a rispondere a quesiti di natura sociolinguistica al fine di mettere in evidenza eventuali varietà diastratiche (es. lingua di giovani/anziani, donne/uomini) e diatopiche (città di Mahdia/villaggi del Governatorato) nella regione oggetto d’esame. 
  3. Questo studio si prefigge altresì di effettuare una riflessione diacronica sull’influenza di eventuali movimenti migratori da e verso Mahdia e/o i suoi villaggi sulle parlate della regione. La complessa storia linguistica della varietà di una cittadina che ebbe un ruolo di grande rilievo in qualità di capitale del Califfato Fatimide a partire dal X secolo rimane, infatti, da indagare
  4. Fra gli obiettivi del progetto, vi è quello di ottenere, attraverso la descrizione dell’arabo della zona di Mahdia, nuove informazioni sia sui dialetti tunisini sia su quelli maghrebini, la cui classificazione è estremamente complessa (Taine-Cheikh 2017, Guerrero 2018). Si aggiungerebbe, in questo modo, una nuova tessera al complesso mosaico linguistico che, per molta parte, rimane da ricostruire.