EXCERPTA. EXploring Contents of Early Roman Period Taken from Anthologies (Sicily, XV-XVI cent.)
Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale
Principal Investigator: Orazio Portuese (Università degli Studi di Catania)
Fra le tipologie di manoscritti prodotti dalla tradizione culturale europea quella della cosiddetta ‘miscellanea umanistica’ (XV-XVI sec.) è una delle più complesse e ancora poco esplorate. Nella sua forma ‘canonica’ essa si presenta come un codice cartaceo d’uso, costituito generalmente dall’aggregazione di fascicoli o blocchi di fascicoli che hanno dapprima avuto vita separata e che a un certo punto sono stati riuniti in codice. Ben diversa dalla miscellanea altomedievale, che nasceva normalmente come raccolta di testi distinti, ma era poi destinata ad essere percepita dai lettori successivi come libro unitario, il contenuto della miscellanea umanistica è assai eterogeneo e variegato: vi si trovano testi umanistici in latino e in volgare (carmi, epistole, orazioni) insieme ad excerpta antichi, traduzioni di opere antiche, commenti a testi antichi, epigrafi, annotazioni e appunti. Dunque la miscellanea vale molto di più di un anonimo codice di lusso contenente un testo classico copiato e miniato per la biblioteca di un principe: da un lato è testimone parziale (sovente negletto) di opere antiche per la cui constitutio textus gli studiosi si affidano generalmente a testimoni ‘completi’, dall’altro può restituire parti di opere che oggi si ritengono perdute oppure testi tuttora sconosciuti.
Purtroppo di tali tipologie manoscritte – prodotto ‘antologico’ di un fenomeno culturale imponente, che ha gettato le basi per l’enciclopedia e per la cultura moderna – non esiste ad oggi un censimento complessivo, né regionale, né nazionale; così come non esiste, tuttora, un filone di studi vòlto all’analisi integrale delle miscellanee, se si eccettuano poche monografie e le succinte descrizioni codicologiche reperibili nei censimenti generali. Muovendo da questo grande vacuum su scala nazionale, ma scegliendo come focus il patrimonio manoscritto della Sicilia, il progetto mira a superare i limiti sopra evidenziati, impostando un modello di indagine regionale potenzialmente replicabile in altri contesti geografici e consistente nella realizzazione di un Atlas digitale OA in cui confluiscano: 1) un censimento delle miscellanee umanistiche possedute dalle biblioteche siciliane (Agira, Agrigento, Catania, Messina, Monreale, Nicosia, Palermo, Siracusa, Trapani), con descrizioni codicologiche quanto più dettagliate possibile; 2) la riproduzione digitale integrale delle miscellanee stesse; 3) lo sviluppo di uno studio più specifico sugli excerpta antichi in esse reperibili, con la trascrizione diplomatica delle pericopi di testo di maggiore interesse e con l’esame diagnostico delle eventuali varianti testuali o delle congetture che ne caratterizzano la redazione, in rapporto alla tradizione nota delle opere di riferimento.
One of the most complex and poorly researched types of manuscripts from the European cultural tradition is the so-called ‘humanistic miscellany’ (15th-16th c.). In its ‘canonical’ form, this miscellany appears as a paper codex consisting of quires or blocks of quires that were first individually separated and then at some point reassembled as a codex. Compared with the content of the early medieval miscellany – which was originally conceived as a collection of separated texts but perceived as a unitary book by later readers – the content of the humanistic miscellany stands out particularly for its marked heterogeneity: it may include humanistic texts in Latin and vulgar Italian (poems, epistles, orations), but also ancient excerpta, translations of ancient works, commentaries on ancient texts, epigraphs and annotations. Owing to this heterogeneity, the humanistic miscellany is more than a simple luxury codex containing a copied classical text for the library of a prince; it is also both a partial witness (often neglected) of ancient works, whose constitutio textus is usually built on ‘complete’ witnesses by scholars, and it can provide scholars with parts of works that are now considered lost or still unknown. Taken altogether, these features clearly turn the humanistic miscellany into a kind of ‘anthology’ which preserves an impressive
cultural phenomenon and which counts as a precursor of the modern encyclopedia. Despite the evident importance of such miscellanies, to date no overall and thorough examination of this phenomenon exists, either regional or national. Nor has an in-depth analysis of the miscellanies ever been fully carried out, and only a few works have given any attention to them. The codicological descriptions found in general census are also brief or poorly documented. It is on such an impressive and national research vacuum that this project is based; by focusing on the manuscript heritage of Sicily, EXCERPTA aims to fill this gap by developing a model for surveying and studying the ‘humanistic miscellany’. This model will allow new perspectives to emerge in researching and understanding ‘humanistic miscellanies’ scattered in other Italian regions and countries too. As a showcase of the project, the creation of an open-source Atlas will serve as an essential tool for the proposed
model. This Atlas will offer the following resources: 1. a census of the humanistic miscellanies kept in the Sicilian libraries, accompanied by detailed codicological descriptions; 2. an integrated digital visual reproduction of the miscellanies; and 3. an extensive analysis of the ancient latin excerpta found in the miscellanies.
Unità di Ricerca
- Università degli Studi di Catania: Orazio Portuese (Principal Investigator), Orazio Antonio Licandro, Simona Inserra, Tancredi Maria Bella, Francesca Prado, Debora Maria Di Pietro, Giusi Meli, Debora Maria Di Pietro
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Accademia di Belle Arti Catania: Lorenzo Di Silvestro (Responsabile d'Unità), Ambra Giuseppina Stazzone, Marco Lo Curzio, Rosario Antoci, Ciro Esposito
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Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti-Pescara: Luigi Bravi (Responsabile d'Unità), Patrizio Domenicucci, Monica Bertè, Deborah Ferrante, Gaia Dolfi