1920-2020: fantasmagorie di guerra nell'esperienza letteraria contemporanea

Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale

Principal Investigator: Daniela Tononi (Università degli Studi di Palermo)

 

Il progetto indaga il rapporto fra guerra e fantasmagoria nelle letterature contemporanee occidentali e orientali e le sue diverse declinazioni in ambito sociale, politico e artistico-letterario. Il termine nasce nel Settecento in riferimento agli spettacoli realizzati con la lanterna magica che, alla fine del secolo, impressionavano il pubblico con la proiezione di figure demoniache, spettacoli oggi considerati come gli antesignani del moderno cinema. Dall'ambito teatrale nel XIX secolo il concetto è migrato verso quello letterario, connotando artifici narrativi attraverso cui restituire il susseguirsi rapido di colori, suoni e immagini, solitamente sfruttati dal genere fantastico. Successivamente però la fantasmagoria, anche per influenza degli studi psicanalitici, oltre che per il mutare del quadro sociale, economico, tecnologico e mediale, acquista più complesse risonanze in quanto rappresentazione soggettiva di un reale perturbato.

Queste considerazioni preliminari evidenziano come la fantasmagoria non si presti a un’unica prospettiva di analisi, ma si ponga invece come oggetto d'indagine storica, sociale e culturale da declinare in chiave interdisciplinare. Il progetto intende indagare il processo di rifunzionalizzazione che nella rappresentazione della guerra e delle sue conseguenze trasforma la fantasmagoria e il fantasmagorico in categoria retorica e estetico-concettuale. Riprendendo e superando gli studi sul fantastico ottocentesco, ampi e largamente soddisfacenti, il progetto intende dunque concentrarsi sulle forme di manipolazione, alterazione e sospensione della realtà che caratterizzano il periodo che va dal primo dopoguerra alla più stretta contemporaneità.

Pur nel constante riferimento teorico al fantasmagorico ottocentesco, la ricerca individua infatti nella crisi del realismo, il momento fondamentale e propulsivo alla trasformazione della fantasmagoria che si affranca dal registro del fantastico. Le motivazioni sono da rintracciare nell’impossibilità di una restituzione mimetica del reale all’indomani delle due guerre che spinge a elaborare nuove modalità di rappresentazione capaci di restituire la realtà, anche in ragione del sopravvenire di nuovi stimoli percettivi. Definito un arco temporale comune che permetterà un’analisi puntuale e mirata, la ricerca intende offrire un contributo teorico innovativo su una categoria ancora non sufficientemente indagata, una categoria che necessita di essere ripensata da una duplice prospettiva: diacronica (da declinare all’interno dei singoli SSD) e sincronica.

Le domande a cui la ricerca vuole rispondere sono:

- quali sono le modalità del processo di rifunzionalizzazione che investe la fantasmagoria della guerra a partire dal 1920/1930 fino alla più recente contemporaneità?

- quali sono le forme che essa assume come categoria retorica ed estetico/concettuale?

- quali ricadute ha la rielaborazione creativa dei fatti sulla percezione sociale, politica, culturale del fenomeno bellico?


The project investigates the relationship between phantasmagoria and war in contemporary western and oriental literatures and its varieties in social, political and artistic-literary contexts. The term was coined in the late-1700s with reference to the shows made with the magic lantern, which impressed the audience projecting demonic figures. Today, these shows are considered as a sort of precursors to contemporary cinema. In the 20th century, the concept migrated from theatre towards literature, describing narrative expedients that could give back the sequence of colours, sounds and images, usually exploited in the fantastic genre. Thereafter, phantasmagoria, influenced by psychoanalysis studies, as well as by the change of the social, economic, technological and media frame, acquires a more complex resonance, being a personal representation of a disturbed reality.

These preliminary considerations highlight how phantasmagoria, as a multimedia and polysemic concept, must be analysed as the object of a historical, social and cultural investigation, in an interdisciplinary way. The project investigates the reallocation function process that transforms phantasmagoria, and the phantasmagorical, in rhetorical and aesthetical-conceptual categories. Based on the extensive studies on the 18th century fantastic element, the project focuses on forms of reality, manipulation, alteration and suspension. These forms distinguish a time span that goes from the first Post-war to most recent times, on which the state of the art, instead, appears incomplete. Even in the constant theoretical reference to the 19th-century phantasmagorical element, the research identifies in the crisis of realism the fundamental and propulsive moment for the transformation of phantasmagoria, now freed from the register of the fantastic.

The reasons are to be traced in the impossibility of a mimetic return of reality in the aftermath of the two wars which pushes for new developments of modes of representation capable of restoring reality, also due to the occurrence of new perceptive stimuli. Once a common time span allowing a punctual and focused analysis is found and defined, the research will offer an innovative theoretical contribution to a category that is yet insufficiently investigated, despite its being essential for an understanding of the outcomes of Modernity. Such a category requires a double perspective analysis: diachronic (to be adopted and studied within each single SSD) and synchronic (useful for an interdisciplinary dialogue, fundamental to the carrying out of all the objectives).

The questions the projects aims to give an answer to are:

- what are the modalities of the re-functionalization process that involves the phantasmagoria of war starting from 1920/1930 until

the most recent contemporaneity?

- what forms does phantasmagoria take as a rhetorical and aesthetic/conceptual category?


Unità di Ricerca

  • Università degli Studi di Palermo: Daniela Tononi (Principal Investigator), Natascia Barrale, Chiara Sciarrino
  • Università degli Studi di Catania: Fabrizio Impellizzeri (Responsabile d'Unità), Lavinia Benedetti, Luca Capponcelli