FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO
Anno accademico 2024/2025 - Docente:
EMANUELA CAMPISI
Risultati di apprendimento attesi
1) Conoscenza e comprensione
Conoscenza dei
temi principali della filosofia analitica del linguaggio, con particolare
riferimento alla semantica e alla pragmatica. Capacità di definire
l’argomentazione e le sue principali caratteristiche, sia nelle sue componenti
esplicite sia in quelle implicite, e di definire e discutere le principali
fallacie argomentative.
2) Capacità di
applicare conoscenza e comprensione
Capacità di
riconoscere un testo argomentativo, di descriverne la struttura e individuarne
eventuali fallacie o invalidità. Capacità di discutere dei temi principali
della filosofia analitica del linguaggio non solo in prospettiva storica ma
anche tematica, attraverso il confronto di tesi e posizioni dei principali
autori della disciplina. Capacità di parafrasare correttamente testi
argomentativi, esplicitando l’implicito dove necessario.
3) Autonomia di
giudizio
Capacità di
riflettere in maniera autonoma sulle tesi e gli argomenti della disciplina,
sviluppando la capacità di interpretare testi argomentativi contenenti
impliciti.
4) Abilità
comunicative
A partire dal
confronto con testi argomentativi filosofici, capacità di esporre le proprie
argomentazioni con specialisti e non specialisti del settore, e di discutere
quelle altrui in modo chiaro attraverso un uso bilanciato ed efficace di detto
e non-detto.
5) Capacità di
apprendimento
Competenze
necessarie per approfondire lo studio della filosofia analitica in maniera
autonoma e critica, come la capacità di parafrasare un testo complesso,
confrontare tesi opposte, confutare un argomento.
Modalità di svolgimento dell'insegnamento
Il corso si svolgerà nel secondo semestre, secondo il calendario che
sarà pubblicato sul sito. Le lezioni avranno un formato misto: alla lezione
frontale verranno accostate regolari discussioni guidate, letture collettive e
lavori di gruppo. Il materiale per le esercitazioni in vista delle prove
scritte verrà fornito tramite la piattaforma didattica Studium.
Prerequisiti richiesti
La disciplina non prevede alcun pre-requisito.
Frequenza lezioni
Facoltativa
Contenuti del corso
Il corso è
suddiviso in tre moduli.
Il modulo A introduce e
analizza con gli strumenti tipici della filosofia analitica il genere
discorsivo principale della ricerca filosofica: l’argomentazione. In particolare, si forniscono gli strumenti
per riconoscere e descrivere una struttura argomentativa e per confutare un
argomento, allo scopo di sviluppare le competenze necessarie per distinguere
una buona argomentazione da una cattiva e per riconoscere le fallacie
argomentative (testo di riferimento: Boem, F. (2021). Forme dell’argomentare e del ragionare. Le
Monnier Università, Firenze).
Il modulo B si sofferma
sui temi principali della filosofia analitica del linguaggio classica e sui
loro sviluppi nella riflessione contemporanea, con un’attenzione particolare
alla nozione di significato e
alle domande che intorno a tale nozione sono state poste (testo di riferimento:
Paganini, E. (a cura di) (2022). Il primo
libro di filosofia del linguaggio e della mente. Einaudi, Torino,
capp. 1-9).
Il modulo C introduce le
nozioni di base della pragmatica filosofica (atti
linguistici, implicature,
linguaggio figurato) per poi
soffermarsi sulla categoria dell’implicito,
indagato nella duplice prospettiva dell’analisi concettuale, volta a
determinare caratteristiche e ripercussioni sociali dell’uso e dell’abuso del
non-detto, e dell’analisi del testo argomentativo (testi di riferimento: Paganini,
E. (A cura di) (2022). Il primo libro di
filosofia del linguaggio e della mente. Einaudi, Torino, capp. 10-13;
Sbisà, M. (2007). Detto non detto. Le forme
della comunicazione implicita. Einaudi, Torino).
Testi di riferimento
Boem, F. (2021). Forme dell’argomentare e del ragionare. Le
Monnier Università, Firenze (pp. 132).
Paganini, E. (A
cura di) (2022). Il primo libro di filosofia
del linguaggio e della mente. Einaudi, Torino (capp. 1-13, pp.
3-145).
Sbisà, M. (2007). Detto non detto. Le forme della comunicazione
implicita. Einaudi, Torino (pp. 203).
Si ricorda che, ai
sensi dell’art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive
disposizioni, fotocopiare libri in commercio, in misura superiore al 15% del
volume o del fascicolo di rivista, è reato penale.
Per ulteriori
informazioni sui vincoli e sulle sanzioni all’uso illecito di fotocopie, è
possibile consultare le Linee guida sulla gestione dei diritti d’autore nelle
università (a cura della Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione
delle opere dell’ingegno - AIDRO).
I testi di riferimento
possono essere consultati in Biblioteca.
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
Sono
previste due prove scritte intermedie (facoltative) e un esame orale finale. La
prima prova scritta, da svolgersi a un terzo del corso, consisterà in 2 domande
a risposta aperta e 4 esercizi, e verterà sui contenuti del modulo A.
La
seconda prova scritta in itinere, da svolgersi a due terzi del corso,
consisterà in 5 domande a risposta aperta e verterà sui contenuti del modulo B.
Le due
prove in itinere, se superate, saranno valutate con un punteggio che va dal 18
al 30 e incideranno per un terzo ciascuna sul voto finale. Le prove hanno una
validità di un anno. Per coloro che le avranno sostenute, la prova orale finale
riguarderà i contenuti del modulo C, a partire da un testo argomentativo a
scelta del/della candidato/a che dovrà essere analizzato secondo le modalità
descritte nel libro di Sbisà. Invece, coloro che non le avranno sostenute
discuteranno tutto il programma all’esame orale: anche in questo caso la prova
includerà degli esercizi sul libro di Iacona e un’analisi di un testo
argomentativo a scelta.
Per la valutazione
dell’esame si terrà conto della padronanza dei contenuti e delle competenze
acquisite, dell’accuratezza linguistica e proprietà lessicale, nonché della
capacità argomentativa dimostrata dal/la candidato/a.
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
- Quando un argomento è induttivamente valido?
- Cosa sono i designatori rigidi?
- Che cos’è un’implicatura convenzionale?
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